Il 28 aprile 2012, in Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 99 al Supplemento ordinario N° 86, è pubblicato il D.lgs di recepimento della 2009/110/EC – nuova Direttiva sulla Moneta Elettronica (altrimenti nota come “nuova EMD” o “IMEL2”).
E’ un giorno molto importante per me che scrivo (ma anche per chi legge, penso non sia da meno) … e non vi nascondo un velo di emozione; negli ultimi quattro anni (dal primo articolo su BancaMatica di novembre 2008 e per tutti quelli pubblicati su CloseToPay), sono sempre stato un attento ed appassionato “cronista della nuova EMD”, una direttiva comunitaria che oggi – finalmente anche in Italia – è stata recepita.
Per chi mi ha seguito in questo lungo trascorso di contributi, consigli e commenti, la rilevanza del testo che il 28 aprile 2012 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è già ampiamente nota, sia per quanto attiene l’innovazione nei servizi di pagamento (che è nelle regole, ancor prima che tecnologica), sia in ragione di quel naturale complemento alla PSD, cui la nuova direttiva in oggetto, inevitabilmente riferisce.
Ciò che desidero proporvi con questo breve post, è una rapida sintesi a corollario di quanto disposto dal decreto legislativo, che (come è noto) modifica il T.U.B. (Testo Unico Bancario), rappresentando normativa primaria, nell’attesa delle evoluzioni sulla normativa di rango secondario (Disposizioni di vigilanza per gli Istituti di Pagamento e gli Istituti di Moneta Elettronica), la cui responsabilità è in capo alla Banca d’Italia.
IL PERCORSO NORMATIVO
L’iter che il nuovo testo legislativo ha percorso, dalla propria pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea sino all’emanazione del D.lgs 45/2012, è stato particolarmente complesso; qui sotto, vi riporto le principali milestone.
- Il 10 Ottobre 2009 sull’Official Journal L 267/7 viene pubblicata la nuova Direttiva 2009/110/EC, riguardante l’avvio, l’esercizio e la vigilanza prudenziale dell’attività degli Istituti di Moneta Elettronica.
La Direttiva, firmata a Strasburgo il 16 Settembre 2009 dai presidenti del Parlamento Europeo e del Consiglio, abroga la precedente 2000/46/EC ed introduce nuove regole (nel contempo abilitando nuove opportunità) per gli IMEL.- entrata in vigore -> novembre 2009
- termine recepimento per gli stati membri -> entro il 30 aprile 2011
- Il 29 aprile 2011 viene posto dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) in consultazione pubblica, il seguente documento: Schema recante recepimento della direttiva 2009/110/CE
- termine ultimo per la consultazione -> 13 maggio 2011
- Il 29 aprile 2011 viene posto dalla Banca d’Italia in consultazione pubblica, il seguente documento: Schema relativo alle nuove disposizioni di vigilanza per gli Istituti di Moneta Elettronica e gli Istituti di Pagamento
- termine ultimo per la consultazione -> 20 maggio 2011
- Il 30 novembre 2011, il Senato approva definitivamente la Legge Comunitaria 2010 (Legge 217/2011), con cui è conferita delega al Governo, per l’emanazione della disciplina attuativa di varie direttive comunitarie, tra le quali figura la nuova EMD. All’esecutivo è assegnato un termine di tre mesi per adottare uno o più decreti legislativi, mediante i quali attuare il testo comunitario in parola
- termine ultimo per l’emanazione del Decreto Legislativo che recepisce la nuova EMD -> 17 aprile 2012
- il 2 gennaio 2012la legge 15 dicembre 2011, n. 217 “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – Legge comunitaria 2010” viene pubblicata in G.U. Serie Generale n. 1
- testo in vigore dal -> 17 gennaio 2012
- il 20 gennaio 2012, il Consiglio dei Ministri n.11 approva in via preliminare lo schema di Decreto Legislativo che recepisce la nuova EMD
- il 31 gennaio 2012, viene trasmesso il testo del suddetto schema di D.lgs alla Presidenza del Senato, al fine dell’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari
- il 6 aprile 2012, il Consiglio dei Ministri n.22 approva il Decreto Legislativo di attuazione della nuova EMD
- il 16 aprile 2012, il Presidente della Repubblica emana il D.lgs 45/2012 – Attuazione della direttiva 2009/110/CE, concernente l’avvio, l’esercizio e la vigilanza prudenziale dell’attività degli istituti di moneta elettronica, che modifica le direttive 2005/60/CE e 2006/48/CE e che abroga la direttiva 2000/46/CE
- il 28 aprile 2012, il D.lgs 45/2012 viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 99 al Supplemento ordinario N° 86
- Entrata in vigore -> 13 maggio 2012
LE PRINCIPALI NOVITÀ DELLA NUOVA EMD
Nella figura sottostante, riassumo quelle che – a mio avviso – rappresentano la novità più salienti della nuova direttiva:

Questa figura è pubblicata insieme all’articolo “Pubblicato in G.U. il Decreto Legislativo 16 aprile 2012, n. 45 – Recepimento nuova Direttiva sulla Moneta Elettronica (nuova EMD)” – R. Garavaglia – CloseToPay blog – 2 maggio 2012
L’analisi di dettaglio del nuovo testo legislativo, appare non semplice; tuttavia, i lettori di CloseToPay hanno avuto l’opportunità di riflettere anzitempo, su molti dei cambiamenti introdotti con la nuova EMD, grazie ad una serie di articoli dedicati (raggruppati al seguente link: http://bit.ly/IzrMxH), comparsi su questo blog.
Altro spazio vorrò dedicare in futuro, poiché diverse sono le novità che impatteranno il mercato dei servizi di pagamento ed il ruolo dei prestatori di servizi di pagamento.
Stay tuned!
Domanda di Domenico (dal gruppo CloseToPay su LinkedIn) del 3 maggio 2012:
“Interessante.
Ma qualora un operatore ottenga la Licenza eMoney in un altro paese Europeo, è automaticamente autorizzato ad operare in Italia o deve richiedere nuova autorizzazione a Banca d’Italia?”
RISPONDO a DOMENICO
La domanda è particolarmente interessante (e non è il primo che la formula).
Le rispondo per semplicità e nell’economia di questo blog, considerando il solo caso di istituto di moneta elettronica comunitario (ovvero di soggetto che abbia chiesto ed ottenuto licenza in un paese Europeo e non extra-Comunitario, diverso dall’Italia) e che emetta solamente moneta elettronica (ossia che non presti, nel contempo, anche servizi di pagamento).
Premesso che:
– gli istituti di moneta elettronica trasformano immediatamente in moneta elettronica i fondi ricevuti dal richiedente e che per la distribuzione e il rimborso della moneta elettronica possono avvalersi di persone fisiche o giuridiche che agiscano in loro nome (Art. 114-quater – comma 2);
– La Banca d’Italia iscrive in apposito albo le succursali in Italia degli istituti di moneta elettronica con sede legale in uno Stato comunitario o extracomunitario (Art. 114-quater – comma 1 –secondo capoverso);
– l’istituto di moneta elettronica può ampliare la propria attività di emissione di moneta elettronica, nel territorio nazionale e all’estero, attraverso l’istituzione di succursali, la definizione di accordi di distribuzione e rimborso della moneta elettronica con soggetti convenzionati o la libera prestazione di servizi in altri paesi comunitari;
allo stato attuale, ovvero in attesa della normativa secondaria che darà attuazione (fra l’altro) anche al novellato Art.114-quinques (Autorizzazione e operatività transfrontaliera) del T.U.B., da un’attenta lettura del D.lgs 45/2012, si può solo osservare che:
– gli IMEL con sede legale in un altro Stato comunitario, che intendono operare in Italia, possono operare nel territorio della Repubblica anche senza stabilirvi succursali dopo che la Banca d’Italia sia stata informata dall’autorità competente dello Stato di appartenenza. (Art. 114-quinquies – comma 7)
Con il termine “operare” si può intendere la sola attività di distribuzione e rimborso della moneta elettronica (non l’emissione);
– in ogni caso, la Banca d’Italia nega l’autorizzazione quando rinvengano le condizioni per le quali non sia
garantita la sana e prudente gestione ovvero il regolare funzionamento del sistema dei pagamenti. (Art. 114-quinquies – comma 8).
The CloseToPay Master
Roberto Garavaglia
grazie
d
Domanda di Paolo (da LinkedIn) del 3 maggio 2012:
“Quindi se ho letto bene, anche le amministrazioni locali potranno emettere moneta elettronica e gestire servizi di pagamento?”
RISPONDO a PAOLO
Sì. E’ uno degli aspetti più interessanti – a mio avviso – che emergono dalla nuova EMD.
Ne avevo già ipotizzato qualche sviluppo, in un mio vecchio articolo su CloseToPay del 7 giugno 2010, intitolato “Un nuovo sistema di pagamento per la P.A., nella manovra finanziaria 2010”, accessibile a questo link: http://bit.ly/qh3tsk
The CloseToPay Master
Roberto Garavaglia
Buongiorno,
la nuova EMD consente anche alle aziende che operano in attività imprenditorilali diverse da quella bancaria di emettere moneta elettronica. Ciò, se ho ben interpretato, potrebbe essere a mio avviso il “volano” per le società di telecomunicazioni per implementare nuovi modelli di mobile payment. Se, ad esempio, una telco si iscrivesse all’albo degli IMEL, potrebbe, semplificando, fare in modo che il credito telefonico venga di fatto considerato moneta elettronica con cui i clienti potrebbero eseguire tutte le tipologie di pagamento previste dalla direttiva. In questo modo i clienti potrebbero utilizzare il proprio device (smartphone o altro) e credito telefonico per eseguire operazioni di pagamento (es. bonifici o pagamento utenze), pagare presso gli esercenti convenzionati (simulando con il device la transazione effettuata con una carta contactless) senza dover necessariamente ricorrere ad un Istituto bancario tradizionale. Crede che questo potrà essere un modello di business che vedremo realizzarsi presto?
RISPONDO ad ANDREA
Gentile Andrea, sotto il profilo prettamente normativo, la nuova direttiva sulla moneta elettronica, permette a realtà imprenditoriali quali gli operatori di telecomunicazione, di cogliere talune opportunità, fra cui quelle che lei esemplifica, (ancorché “semplificando” … per usare i suoi stessi termini).
Può essere utile rileggere un paio di miei vecchi articoli su CloseToPay, scritti nei mesi di aprile e maggio 2009, che “illuminavano” (o perlomeno ci provavano) alcuni scenari potenzialmente percorribili dalle telco, in relazione a quanto da lei riassunto:
– Nuova EMD e-Money Directive: definizione di Moneta Elettronica
(1 maggio 2009 – CloseToPay blog)
– Nuovi IMEL e Payment Institutions: convergenza o conversione ?
(7 aprile 2009 – CloseToPay blog)
Qualora ne avesse l’opportunità, la inviterei a rileggere anche il mio contributo sul Rapporto 2010: “Mobile Payment in Italia: finalmente ai blocchi di partenza!” (Osservatorio NFC & Mobile Payment – SoM – School of Management – POLITECNICO DI MILANO) – Appendice A – L’evoluzione del quadro normativo europeo sui servizi di pagamento: la nuova direttiva sulla moneta elettronica, i nuovi intermediari e lo sviluppo del mobile payment.
Ciò premesso, è opportuno altresì affermare che, la “praticabilità” di un modello di business, non può unicamente dipendere da una maggiore o minore apertura dei regulators. Come spesso dico, la “fattibilità giuridica” prevista dalle direttive, lascia comunque impregiudicata e non implica la “fattibilità tecnica”, per una valutazione della quale, è necessario rimettersi ad altri parametri di giudizio, convenienza e profittabilità.
The CloseToPay Master
Roberto Garavaglia