Le numerose richieste di approfondimento che in questi giorni mi sono pervenute, mi hanno indotto ad avviare oggi una serie di articoli ad oggetto nuova direttiva comunitaria sulla Moneta Elettronica (Nuova EMD), che il 24 Aprile 2009 è stata (puntualmente e non senza qualche compromesso) approvata dal Parlamento Europeo.
Chi mi segue e mi legge, sa che (negli ultimi dodici mesi), è un tema che ho trattato a più riprese; dell’analisi sui preliminari che hanno condotto, nell’ambito dell’emendamento 37 datato 16/04/2009 negoziato con il Consiglio da un gruppo misto di europarlamentari (rappresentato dal relatore John Purvis), alla decisione votata dall’assemblea lo scorso Venerdì, ho avuto già modo di argomentare con alcuni post apparsi sul CloseToPay (“Nuovi IMEL e Payment Institutions: convergenza o conversione ?”, “(e-)Cash-in, (e-)Cash-out”, “Convegno Mobile & Wireless Payment”, “How much is mobile your payment ?”) e tramite alcuni articoli pubblicati su BancaMatica (“Micro-pagamenti: come vincere la War-on-Cash” – Nov./Dic. 2008, “Gli IMEL che verranno …” – Apr. 2009).
Stante l’attesa di alcune formalità – che porteranno alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (decorsi 20 giorni dalla data della quale, la direttiva entrerà in vigore) – ed i termini di recepimento da parte degli stati membri per l’attuazione dell’emananda direttiva comunitaria – entro 18 messi dall’entrata in vigore -, in questa sede mi limiterò a riassumere le principali novità introdotte (o “introducibili”) sia nella definizione di Moneta Elettronica, sia nei nuovi regimi prudenziali cui gli IMEL dovranno sottoporsi.
Cercherò parimenti di analizzare – in particolare per quanto attiene il confronto con i Payment Institutions – i suddetti elementi modificatori del quadro normativo, correlandoli (mutatis mutandis) con la PSD Payment Services Directive (mi riferisco ai lavori di trasposizione della Direttiva 2007/64/EC, tuttora in corso in Italia ed a quanto essi potranno essere attenzionati e attenzionare il recepimento della nuova EMD).
I macro-argomenti di cui parleremo in questa mini-serie di articoli su CloseToPay, come desumibili da un’attenta lettura dell’emananda disciplina, possono riassumersi in:
- Nuova definizione di Moneta Elettronica
- Emissione e rimborsabilità della Moneta Elettronica
- Regime prudenziale IMEL
- Capitale iniziale e fondi propri
- IMEL ibridi
- Servizi di Pagamento esercibili da un IMEL
- Concessione crediti
- Conto di Moneta Elettronica e Conto di Pagamento
- Impatto sul quadro normativo, modifiche e abrogazione direttive attuate (2005/60/EC, 2006/48/EC; 2000/46/EC)
- Ente creditizio o Ente Finanziario ?
- Accesso ai Sistemi di Pagamento
- Regime di esercizio succursali IMEL extra UE
- Regime di deroghe
Tutti i post della serie, saranno autoreferenziati dal tag NuovaMonetaElettronica.
NUOVA DEFINIZIONE DI MONETA ELETTRONICA
Viene introdotta una maggiore neutralità tecnologica nella definizione di Moneta Elettronica, intesa come qualsiasi valore monetario immagazzinato elettronicamente o magneticamente, rappresentato da un credito nei confronti dell’emittente, emesso a fronte del ricevimento di fondi per effettuare Operazioni di Pagamento (ex Art. 4 punto 5) della PSD, v. anche “La PSD – Payment Services Directive. Seconda puntata : alcune definizioni di base”) ed accettato da persone fisiche o giuridiche diverse dall’emittente.
In tal senso, rispetto a quanto evinto nella precedente direttiva 2000/46/EC (e-Money directive), viene meno la