Acquirer o Issuer ? Prima puntata: l’Acquirer

A beneficio di molti (anche non proprio beginners …), faccio un po’ di chiarezza sui termini Acquirer e Issuer, e sintetizzo (semplificando) i processi che ad essi si riferiscono.

In questo primo articolo mi soffermo sul ruolo dell’Acquirer, rimandando ad altri post la spiegazione attinente l’Issuer.

 ACQUIRER (definizione di Servizio)

Soggetto indipendente che provvede alla gestione delle autorizzazioni con Carte appartenenti a circuiti di Credito o Debito nazionali/internazionali, in virtù di un rapporto (contratto) di convenzionamento in essere con l’esercente.

L’Acquirer accredita l’esercente per gli importi autorizzati (direttamente o per il tramite della Banca, al Netto o al Lordo delle commissioni in funzione dei diversi rapporti Banca – Esercente).


PROCESSI DI ACQUIRING

Esempio Carta di Credito Internazionale

In uno schema c.d. 4-Sides (a “quattro parti”), i processi di Acquiring presiedono un’attività di Clearing & Settlement delle transazioni di pagamento, la cui dinamica può essere così riassunta:

  1. Soggetto Acquirer riceve dal POS (in Italia dal Gestore Terminali) installato presso un’esercente convenzionato, la richiesta autorizzativa per un pagamento negoziato con Carta emessa da un generico Soggetto Issuer.
    • La selezione dell’Acquirer corretto è compito del POS (in Italia tale operazione viene contribuita dal G.T.), che in funzione dei parametri di acquiring, conosce quale è l’Acquirer verso cui instradare la richiesta autorizzativa.
    • La selezione dell’Acquirer è funzione del/dei profili contrattuali che l’esercente ha stabilito con la Banca Acquirer (convenzionamento tramite banca) o con l’Acquirer direttamente.
  2. Soggetto Acquirer verifica che la Carta appartenente al Circuito Internazionale non sia emessa da se stesso (ovvero caso in cui il Soggetto Acquirer coincide con il Soggetto Issuer):
    • Se Acquirer coincide con Issuer -> autorizzazione ON-US
      (in questo caso particolare si avrebbe un’analoga declinazione di schema 3-Side)
    • Se Acquirer non coincide con Issuer -> routing della transazione verso l’Issuer per il tramite della Rete Internazionale
  3. Ad autorizzazione concessa, l’Acquirer regola contabilmente con l’esercente convenzionato e con il Circuito Internazionale:
  4. Acquirer accredita l’esercente al netto o al lordo delle commissioni, comunemente chiamate MSC Merchant Service Charge, sulla base di una tempistica definita preventivamente nell’ambito del contratto di convenzionamento
  5. Acquirer addebita Issuer (tramite il Circuito Internazionale) al netto della commissione interbancaria multilaterale (o MIF Multilateral Interchange Fee)

Esempio Carta di Credito di tipo Travel & Entertainment

 In uno schema c.d. 3-Sides (a tre parti), i processi di Acquiring presiedono un’attività di Clearing & Settlement delle transazioni di pagamento la cui dinamica si semplifica adeguandosi al caso specifico descritto in precedenza, dove Acquirer ed Issuer coincidono in unico soggetto (autorizzazione ON-US).
 

 

ACQUIRER E BANCA ACQUIRER

Il Soggetto Acquirer può procedere direttamente al convenzionamento dell’esercente o per il tramite di una Banca.
In questo secondo caso, la Banca (molto spesso tesoriera dell’esercente) è “cliente” del soggetto Acquirer, e propone all’esercente (molto spesso proprio correntista) la Convenzione di Acquiring definita nell’ambito contrattuale Banca Acquirer – Acquirer.

OSSERVAZIONI

In uno schema 4-Sides, il “contributo” della MIF alimenta un onere necessario a compensare (in parte) il credito che l’Issuer concede al titolare della Carta.
Come vedremo nella 2° puntata di questo articolo, l’Issuer addebita il Conto Corrente del titolare in un momento successivo alla data di accredito sul Conto Corrente dell’esercente operato dall’Acquirer.
In un contesto SEPA, la questione della MIF ha alimentato un dibattito (di cui magari parleremo in altri post, fatemi sapere se vi è interessse lasciando un commento), laddove si è iniziato a considerare “praticabili” le politiche di Cross-border Acquiring intra-UE.
Il resto alla prossima puntata.

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10 risposte a "Acquirer o Issuer ? Prima puntata: l’Acquirer"

  1. Sono curioso di leggere la parte issuing…
    Tuttavia sarebbe bello se arricchissi anche le poche informazioni riportate su magare presentando anche qualche flowchart esemplificativo

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  2. domanda: ma nel caso dei pagamenti contact less qual’é il vantaggio per il Merchant? oltre alla velocita’, marketing etc. qual’é il ritorno economico dei pagamenti contactless? Inoltre dal punto di vista tecnologico é solo il PoS che deve essere contact less giusto?
    ulteriore punto oscuro: ma il vantaggio di scegliere un’acquirer cross border e non nazionale esiste davvero o bisogna aspettare la SFC?

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    1. RISPONDO a GIORGIO

      In relazione alla sua prima domanda (<< […] nel caso dei pagamenti contact less qual’é il vantaggio per il Merchant? >>), deve sempre tenere presente che i sistemi di pagamento con carte (anche quelli non necessariamente c-less), rientrano tra i cosiddetti “Two-sided markets” e l’efficienza del loro funzionamento, dipende sempre dall’incontro delle preferenze di due diverse categorie di utenti: merchant e cardholder.
      La formulazione di una best pricing strategy, deve tendere ad attrarre ambo i versanti del mercato, sui quali insistono delle esternalità di rete incrociate.

      Ciò premesso, può valere ricordare quanto, in una ricerca del 2007 di JupiterResearch per MasterCard PayPass, si evinceva al riguardo dei possibili vantaggi lato esercente, nell’uso di pagamenti contactless: aumento dello scontrino medio di spesa, aumento del numero di acquisti/giorno rispetto a Carte contact ed al contante.

      Per ciò che concerne il suo quesito sulla tecnologia (<< […]dal punto di vista tecnologico é solo il PoS che deve essere contact less giusto? >>), a costo di apparirle lapalissiano, le rispondo che il terminale deve essere dotato di un lettore/scrittore RFID (eventualmente anche esterno) e che la carta (o il generico device, che prescinde dal form factor) deve essere taggato RFID.

      Per quanto attiene il suo ultimo “punto oscuro”, una risposta generica non meriterebbe attenzione, in quanto i potenziali vantaggi di optare per un cross-border acquirer in luogo di uno nazionale, devono obbligatoriamente essere analizzati e ponderati, in funzione di parecchie variabili che connotano i singoli casi (in parole povere, per il miglior acquiring non esiste una “ricetta”, occorre affidarsi ad un buon “cuoco internazionale” …).

      The CloseToPay Master
      Roberto Garavaglia

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  3. MasterCard e banche Acquirer: sanzioni dall’antitrust italiana.

    La notizia
    L’Antitrust Italiana (AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato http://www.agcm.it) ha terminato l’istruttoria avviata il 15-07-2009 nei confronti di MasterCard e delle banche italiane Acquirer MasterCard (IntesaSanPaolo, Monte Paschi di Siena, BNL, Banca Sella, Deutsche Bank, Unicredit, Barclays, ICBPI).
    Il provvedimento (n. 21768) è stato pubblicato nel bollettino dell’AGCM del 22 novembre 2010
    Per accedere al documento, dal sito dell’AGCM, basta andare su “Pubblicazioni” –> “Bollettino settimanale” –> “Anno 2010” –> “Bollettino 43/2010 del 22/11/2010” –> aprire il pdf, da pagina 11 a pagina 105.
    Le sanzioni deliberate ammontano complessivamente a Euro 6.030.000, di cui Euro 2.700.000 a MasterCard (il resto a tutte le Banche Acquirer coinvolte).
    Dal testo dell’AGCM:
    “Oggetto del procedimento sono la struttura ed il funzionamento del circuito MasterCard e i contratti di licenza stipulati tra lo stesso circuito e i licenziatari acquirer i quali configurano fattispecie restrittive della concorrenza. Infatti, da un lato il circuito Mastercard definisce, nella veste di associazione di imprese, la multilateral interchange fee (nel seguito anche MIF), che rappresenta una voce omogenea e comune per gli acquirer. Dall’altro, tale interchange fee, sulla base dei contratti di licenza tra il circuito ed i licenziatari, viene poi applicata – attraverso la merchant fee – da questi ultimi nell’erogazione dei vari servizi ai propri merchant convenzionati, ciò anche attraverso specifiche politiche commerciali. Tale commissione viene così a rappresentare una delle principali e uniformi voci di costo nella determinazione della merchant fee, elemento quest’ultimo che invece dovrebbe rappresentare la variabile competitiva tra soggetti convenzionatori.”
    A mio avviso mi sento di evidenziare quanto segue:

    Il provvedimento descrive in modo ragionevolmente esaustivo e chiaro il mondo del business dell’Acquirer sul mercato Italiano; diversamente le dinamiche di mercato e di relazioni tra i vari soggetti sono spesso non semplici da conoscere, capire e interpretare; ad esempio si capiscono meglio quali sono alcune delle leve che inducono le banche a spingere un circuito piuttosto che un altro
    Molto interessanti le risposte delle varie entità coinvolte, con particolare riferimento agli acquirer
    Si evince ancora una volta che, la richiesta del merchant di vedersi significativamente ridotte le fee allorquando la transazione gestita è “on-us” (ovvero acquirer=issuer della carta), è suffragata dai fatti e dalle dinamiche dei rapporti tra gli attori in gioco
    E’ evidente che questo procedimento ricalca, nella sua architettura strutturale, gli stessi già a suo tempo avviati e conclusi nei confronti dei circuiti PagoBancomat e Bancomat
    Ritengo inoltre stimolante il “batti e ribatti” sulla effettiva influenza che gli Acquirer hanno / avrebbero sul board del Circuito in quanto loro soci o comunque stakeholder significativi
    Ancorché sia noto che le merchant fee medie applicate in Italia sono comunque inferiori a quelle applicate all’estero (complice per certo anche la drastica differenza sui volumi di transato/transazioni), si evince che l’insistenza e la pervicacia con cui i merchant cercano di negoziare con gli acquirer fee diverse a seconda che la transazione sia on-us o in circolarità ha una sua logica difficilmente contestabile
    solo a titolo di esemplificazione, basti immaginare che, su un retailer medio-alto italiano, un saving medio dello 0,1% di commissione sul transato con carte di credito porterebbe ad una riduzione di oltre 1 milione di Euro ovvero, nella fattispecie, ad un incremento di circa il 3% dell’utile netto dell’azienda

    Chiunque voglia commentare / criticare queste mie riflessioni è il benvenuto! Ben venga se qualcuno vuole anche portare una testimonianza (con tutte le tutele del caso) di potenziali riflessi di questa notizia!
    Buona lettura!
    Claudio Giovannini

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    1. UN RINGRAZIAMENTO A CLAUDIO

      per il suo prezioso contributo, chiaro ed esaustivo pur nella propria sintesi (sempre apprezzata).
      Anche da parte mia, vale l’invito a partecipare con altre vostre riflessioni o testimonianze, quantomai gradite ove altrettanto costruttive.

      – Roberto Garavaglia

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  4. Ho letto con interesse il commento di Claudio.
    Mi chiedo a quanto ammontanto normalmente in Italia le merchant fee? e di queste quanto va all’acquirer, quanto al credit card network e quanto all’issuer nel caso nessuna entità coincida?
    grazie
    Giangi

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  5. Buonasera Giangi; ovviamente non esistono degli “standard” per le merchant fee. Queste sono tipicamente oggetto di negoziazione commerciale tra l’acquirer e il merchant e sono fortemente condizionati da fattori quali i volumi di transato, la categoria merceologica dell’esercizio commerciale, l’incidenza del transato sul fatturato del merchant e, più in generale, il rapporto di affari tra il merchant e la sua banca / acquirer.

    Possiamo però comunque affermare che si può ragionare su medie che viaggiano tra 0,8% e 1,2% per il PagoBancomat e tra l’1% e l’1,8% per carte di credito visa e mastercard. Amex, Diners e Jcb viaggiano mediamente almeno intorno al 2%.

    Per avere qualche info in più anche sul modello “contrattuale” che la Banca/Acquirer applica al merchant può essere utile andare a leggere i vari fogli informativi pos che gli istituti di credito hanno l’obbligo di rendere pubblici (tipicamente si trovano anche su internet).

    Relativamente a come viene suddivisa la merchant fee, anche queste sono criteri essenzialmente dettati dal circuito (visa, mastercard, pagobancomat); tendenzialmente (per ovvie ragioni) viene riconosciuta la parte maggiore all’issuer (essendo anche quello che si fa carico del rischio sul titolare. Volendo avere un ordine di grandezza, potremmo azzardare un 25% circa per l’acquirer e il resto per l’issuer e il circuito.

    A tal proposito comunque suggerisco nuovamente la lettura del provvedimento n. 21768 dell’Autorità Garante per il Mercato pubblicato sul Bollettino 43 del 22 novembre 2011.

    Infatti, a prescindere dalle risultanze e le relative sanzioni, credo sia un documento dove è ben riportata la dinamica delle fee e delle meccaniche di riparto tra i vari attori.

    Grazie e buona serata

    Claudio Giovannini

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